Sembra incredibile pensare al radiodramma come un genere nato nell'Ottocento, quando ancora la radio non era stata inventata, ma le sue origini risalgono al 1881, periodo in cui venne “inventato” il Teatro al telefono, un'invenzione del francese Clément Ader, che ne diede la prima dimostrazione nel 1881. Accolta con grande entusiasmo conobbe una grande popolarità fino al 1932. Anche il re del Portogallo Luis I, talmente felice di questa nuova invenzione, decise di ascoltarvi tutte le opere liriche e teatrali a cui non poteva assistere personalmente.
Con l'invenzione della radio iniziarono così i primi esperimenti di Radiodrammaturgia: in Europa, nel 1921, l'Inghilterra trasmise il primo radiodramma tramite il canale della BBC: "Danger" di Roger Hughes seguita successivamente da altri, con sceneggiati radiofonici di opere teatrali famose ma anche radiodrammi originali scritti appositamente per il nuovo mezzo d comunicazione.
Fin dall'esordio la serializzazione fu la spina dorsale del radiodramma: secondo alcuni studiosi del fenomeno il primo vero radiodramma ad usare tutti gli effetti speciali che il mezzo radiofonico permetteva fu “Lights out” dell'americano Wyllis Cooper.
La serie mescolava giallo, thriller e horror, caratterizzata dall'uso della suspance, andò in onda dal 1934 al 1947, portata avanti da Arch Ober quando Cooper decise di abbandonare il progetto.
Gli appassionati si ritrovavano in casa di chi aveva la radio, con intere famiglie e amici che si ritrovavano per ascoltare la puntata settimanale. Gli episodi, spesso slegati tra loro, proponevano sempre lo stesso genere che mai passava mai di moda e regalava un giusto brivido agli ascoltatori: il solo Cooper scrisse ben centoventi trame, mentre gli archi narrativi di Ober viravano più verso il fantasy.
Uno dei casi più eclatanti e forse conosciuti di radiodramma in America è stata la trasmissione de “La guerra dei mondi” di Orson Wells, nel 1938: un grande numero di spettatori pensò che una vera e propria invasione aliena fosse in atto, raccolsero i bagagli e fuggirono per strada quella notte stessa.
Mentre in America ci si concentrava su produzioni originali in Inghilterra andavano in onda opere teatrali di Shakespeare e altri autori, fino all'arrivo, negli anni '40, di serie originali fra cui Special Agent (1946-51), Mrs. Dale's Diary (1949-69) e The Archer, dal 1950 tutt'ora in programmazione. Quest'ultima merita una menzione speciale come la più longeva soap-opera della storia, con all'attivo 18400 puntate trasmesse.
Oggi il radiodramma sta scoprendo una nuova giovinezza grazie alla vicinanza con gli audio-libri; con l'era digitale e i podcast, pubblico da tutto il mondo può scambiarsi storie e racconti appassionandosi delle vicende di personaggi in episodi che hanno in sé il gusto della scoperta, dell'attesa e dell'indagine... probabilmente destinato a durare per sempre questo genere di opera dell'ingegno umano ci porta a scambiare idee, sogni e aspettative, rendendoci vicini e permettendoci di condividere tutte le emozioni che suscitano.
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