Nel precedente articolo sui Radiodrammi abbiamo nominato uno degli show di maggior successo: "Lights out!", creato da Willis Cooper, il primo (secondo Arch Oboler, che lo continuò dopo il suo ritiro) a fare uso di tecniche sonore e effetti speciali innovativi.
Concepito come serie di spettacoli horror da trasmettere alla così detta “ora delle streghe”, "Lights out!" andò in onda ogni mercoledì a mezzanotte, a partire da gennaio 1934.
In un panorama dove tutte le emittenti trasmettevano musica, ascoltare un racconto horror a quell'ora così tarda fu, per il pubblico, una novità strepitosa! Gli episodi, inizialmente di quindici minuti l'uno, divennero di mezz'ora, nacquero gruppi di ascolto e fan-club ufficiali; si parla di circa seicento gruppi sparsi per gli Stati Uniti!
I particolari effetti sonori venivano ricercati con minuziosa attenzione da Cooper: in alcune trame dove i protagonisti venivano sepolti vivi, sbranati da creature misteriose, vaporizzati, assorbiti da amebe aliene o distrutti da robot assassini, la ricerca degli effetti sonori era la parte della produzione che più impegnava lo staff. Un lavoro che veniva puntualmente ripagato dagli ascolti, a riprova che gli effetti sonori erano fondamentali in questo particolare tipo di show per riuscire a immergere gli ascoltatori nell'atmosfera.
Dato il successo crescente, nel 1935 la serie fu acquistata dalla NBC e trasmessa a livello nazionale, ammorbidendo quindi i contenuti, adesso più improntati verso un tipo di tensione e suspense, più da Ghost-Story.
Nel giugno del 1936 Willis Cooper abbandonò la sua creatura, passando il testimone a Arch Oboler, il quale, onorato di ricevere l'incarico, riconobbe sempre la paternità di Cooper sul programma. Anche alcuni attori famosi vollero far parte della saga: l'episodio “Prelude to Murder” vide protagonisti Peter Lorre e Olivia De Havilland, “Danse Macabre” fu interpretato da Boris Karloff e “Alter Ego” vide la partecipazione di Bette Davis.
ll metodo di l avoro di Arch Oboler fu molto discusso e destò curiosità nei suoi collaboratori: di sera egli si metteva nel suo letto, con un dittafono, ed interpretava tutta la trama che aveva in testa, realizzando voci diverse per ogni ruolo senza avere idea di come finire. Il giorno dopo, una stenodattilografa, aveva il compito di sbobinare il copione preparandolo per gli attori e ai professionisti degli effetti sonori.
A volte gli episodi presentavano un umorismo tutto particolare: nella puntata “The coffin in studio B” di due attori vengono interrotti durante la registrazione di un episodio di "Lights out"; in “Murder in the script department” i protagonisti restano intrappolati nello studio di registrazione e assistono ad eventi terribili.
Con i nuovi media ed il passare degli anni la serie ha conosciuto l'inevitabile declino, fino alla sua chiusura nel 1947 dopo un revival di alcuni episodi tra i più famosi dell'era Cooper.
Sono stati tentati, successivamente, dei revival attraverso serie-tv di scarso successo.
Secondo la maggior parte dei fan ciò che rendeva "Lights out!" unico era la sua esclusività radiofonica, dove l'immaginazione rappresentava la regina indiscussa delle storie!
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